Droni per il Search and Rescue in Aree Valanghive: Profili Privatistici

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Abstract

Il presente contributo intende offrire al lettore i primi risultati dell’indagine giuridica condotta nell’ambito del progetto dell’Ateneo di Trento “Drones for Finding Avalanche-Buried” (D-FAB). Il progetto, che ha visto la partecipazione di un team interdisciplinare coordinato dal Prof. Paolo Bosetti del Dipartimento di Ingegneria Industriale, si propone l’obiettivo innovativo di costruire un esacottero, con MTOM compreso tra i 2 e i 25 Kg, con un sistema per la navigazione autonoma, che possa affiancarsi alle operazioni di soccorso in caso di valanga: il drone, infatti, sarebbe dotato di un ricevitore ARTVA (Apparecchio di Ricerca dei Travolti in VAlanga) che, unito a sistemi per la mappatura, localizzazione e navigazione, sarebbe in grado di restringere il perimetro della ricerca ed individuare il segnale proveniente dall’apparecchio della vittima, così agevolando l’intervento delle squadre di soccorso e delle unità cinofile. La tecnologia risulterebbe, dunque, di supporto in un contesto particolarmente complesso, nel quale il tempo costituisce un fattore cruciale: la probabilità di estrarre vivo un soggetto travolto da una valanga crolla vertiginosamente dal 92% dei primi 15 minuti fino ad arrivare al 30% trascorsi 35 minuti dall’evento. Dal punto di vista giuridico, l’impiego di un drone per la ricerca e il soccorso in aree valanghive pone una serie di questioni con riferimento ai profili della responsabilità di civile e tutela della privacy, che si vengono a delineare sullo sfondo di un framework normativo, quale quello della regolamentazione dei droni, profondamente dinamico sia a livello internazionale che italiano . Come in molti altri settori tecnologici, infatti, il fenomeno dei droni s’inserisce all’interno di un contesto giuridico che appare inevitabilmente “obsoleto” e che il policy maker fatica ad aggiornare in maniera puntuale. Con l’introduzione di tale nuovo artefatto tecnologico si viene a determinare una situazione ben nota agli studiosi del Law and Technology : per un verso, si cercano di adattare le norme giuridiche esistenti alla nuova tecnologia ove compatibili, per altro, si impone al giurista la necessità di ripensare determinate categorie o meccanismi di protezione a fronte delle nuove esigenze di tutela emergenti. Il tutto è complicato dall’estrema dinamicità del settore che imporrebbe, di contro, la tempestività dell’intervento del regolatore e del legislatore: la mancanza di un contesto giuridico di riferimento omogeneo non solo rischia di essere una pietra d’inciampo per lo sviluppo del settore, ma soprattutto può compromettere la protezione degli interessi fondamentali dei cittadini a fronte di un fenomeno dilagante e sostanzialmente poco regolamentato. Il contributo si divide in due parti: nella prima si procede all’inquadramento della fattispecie di progetto nel contesto delle regole dell’aria, soffermandosi in particolare sui profili di responsabilità anche con riferimento alla protezione dei dati personali. Nella seconda parte, invece, ipotizzando che nel medio-lungo periodo uno strumento come il drone per la ricerca dei travolti in valanga possa diventare un servizio operativo, ci si interroga sull’opportunità di varare apposite misure legislative che possano aumentare il livello di sicurezza dei fruitori della montagna.
Original languageItalian
Title of host publicationDiritto dei droni
Subtitle of host publicationRegole, questioni, prassi
EditorsGiuseppe Francesco Aiello, Maria Angela Biasiotti, Erica Palmerini
Place of PublicationMilan
PublisherGiuffrè
ISBN (Print)8828805439
Publication statusPublished - 2018

Keywords

  • drones
  • civil liability
  • privacy
  • data protection
  • insurance
  • precaution
  • risk preventio
  • ARTVA

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